VIAGGIO INTORNO A UN VOLTO, testo in catalogo di Federica Di Castro, Sala della Provincia, Frosinone 1991

 

 Il bianco e nero appartiene al passato dell'esperienza filmica e fotografica.Ma Silvana non esita ad introdurlo nella pittura, giocandone l'irrealtà in tuttequelle gamme di grigi luminosi e di bianchi che esso sottende. Si accentuanella tela dipinta lo spaesamento dell'osservatore di un ritratto "reale",ove ilsoggetto è perfettamente riconoscibile; la transitività dell'immagine acquista  pregnanza ed efficacia. Ma l'artistanon si  ferma a questa primaoperazione llinguistica; subito dopo è colta dal desiderio di memorizzare il ricordodi un colore all'interno del rigoroso bianco e nero e sceglie un verde o un rosso che dà risalto ad un singolooggetto o particolare del  ritratto. Il bel volto siaffaccia allora su qualcosa che ne contrasta la perfetta identità. È laprova di una estraniazione altempo, siaquello dell'immagine che quello del ritratto, è un segno perentoriodi lontananzae insieme di richiamo. E poi, transitivamente, il ritratto si colora tutto. I colori sononaturalistici, come seappartenessero realmente a quell'immagine. E tuttavia tanto  aggrappata alla nostra memoria  è quella di  una Greta definita nei contorni assoluti del buio e della luce ai quali il nostro pensiero solo ha attribuito toni cromatici fittizi, che questi ritratti a colori ci introducono direttamente nel mondo dell'artista e nella sua concezione del rapporto tra immagine e ritratto, soggetto e oggetto della pittura. Ciò che viene  messo in  crisi  è da un canto  l'identità dell'oggetto e dall'altro iltempo in cuiessa si costruisce;ma più sottilmente l'accento  viene  posto sul tema della durata e dello spazio psichico atto a contenerla.

 

Federica Di Castro